FAMIGLIA E PERSONA / 24.06.13

" Ragazzi in terra straniera"

Sottoscritto il protocollo d’intesa in materia di ricongiungimenti familiari e accoglienza minori, nell’ambito del progetto: “Ragazzi in terra straniera”.
Ragazzi stranieri int

E’ stato sottoscritto il protocollo d’intesa in materia di ricongiungimenti familiari e accoglienza minori, nell’ambito del progetto: “Ragazzi in terra straniera”.

I soggetti sottoscrittori sono: Comune di Parma, Prefettura di Parma, Questura di Parma, Comando dei Carabinieri di Parma, Provincia di Parma, MIUR ER – USR Uff. XII – Ambito territoriale provincia di Parma, Azienda USL di Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Organizzazioni sindacali – Ufficio immigrati Cgil, Cisl, Uil; Terzo Settore - Forum Solidarietà. Un progetto trasversale che vede il coinvolgimento dell’assessorato alla scuola e servizi educativi (Nicoletta Paci), assessorato al welfare (Laura Rossi) ed assessorato allo sport ed alle politiche giovanili (Giovanni Marani).

Al tavolo dei relatori erano presenti il vicesindaco Nicoletta Paci con delega alla scuola e servizi educativi, il prefetto di Parma Luigi Viana, il direttore generale dell’Azienda Usl di Parma Massimo Fabi e Leonida Grisendi direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma.

 “Si tratta di un progetto molto importante – ha sottolineato il vicesindaco Nicoletta Paci – inteso a migliorare l’accoglienza degli stranieri minori nella nostra città. Il protocollo d’intesa sancisce il coinvolgimento di diversi enti e soggetti a livello territoriale e garantirà importanti sviluppi volti a superare il disagio legato all’inserimento ed  al ricongiungimento dei giovani stranieri che approdano a Parma”.

Il prefetto, Luigi Viana, ha sottolineato la “valenza positiva di un percorso che viene istituzionalizzato attraverso la sottoscrizione di un protocollo che avrà ricadute positive sui soggetti coinvolti  con particolare riguardo agli inserimenti e i ricongiungimenti di minori stranieri”.

 “L’Azienda Ospedaliero Universitaria – ha precisato il direttore Leonida Grisendi – costituisce un riferimento, in questa circostanza, ai fini diagnostici e terapeutici. Il nuovo Ospedale dei Bambini rappresenta, sotto questo aspetto, una risorsa importante”.

 “Il protocollo d’intesa – ha concluso Massimo Fabi direttore generale dell’Ausl di Parma – segna  una collaborazione rilevante fra più istituzioni. L’Ausl Parma collaborerà con i propri servizi dedicati fra cui il servizio immigrati ed i consultori familiari”.

 Il progetto si conclude nel pomeriggio, dalle 16 in poi al Centro Congressi e il Parco Ex Eridania l’evento di chiusura con un primo momento di presentazione dei risultati raggiunti ed una festa finale organizzata dai Centri Giovani e dalle Associazioni coinvolte nel progetto.

Il progetto - Il Comune di Parma  ha ottenuto nel 2012 dal Ministero dell'Interno il finanziamento a valere sul “Fondo Europeo per l'Integrazione di cittadini di paesi terzi”, per la realizzazione del progetto “Ragazzi in terra straniera”, elaborato in coordinamento tra il Settore Welfare e Famiglia, il Settore Educativo e il Settore Giovani e Sport nell'ambito dell'Azione 3 - Progetti giovanili, che riguarda, in particolare,  interventi rivolti a minori e giovani di Paesi Terzi, per sostenerli nel loro processo di crescita personale e di integrazione sociale.

Il progetto è stato avviato a settembre 2012 e deve essere concluso  entro e non oltre il 30.06.2013;  il costo complessivo è pari a € 268.401,96 di cui  il 75% (€ 201.301,47) a carico del FEI ed il restante 25% come quota di cofinanziamento del Comune di Parma

Esso nasce dalla consapevolezza che i percorsi dei ragazzi e delle ragazze stranieri che si ricongiungono tardivamente alle loro famiglie, residenti nel nostro Comune, possono presentare complessità, che vanno adeguatamente affrontate dalle diverse istituzioni chiamate per competenza ad occuparsene, connettendo le tante iniziative già attivate negli anni. Le famiglie straniere affrontano spesso il ricongiungimento senza adeguate informazioni, e spesso senza conoscere i servizi che il territorio offre per queste situazioni.

Difficile infatti per questi ragazzi l'integrazione scolastica (arrivando già grandi evidenziano spesso difficoltà di apprendimento a causa della scarsa conoscenza dell'italiano); deludente può essere inoltre l'impatto con la nuova realtà rispetto alle aspettative maturate  prima del  trasferimento in Italia. E problematiche possono quindi rivelarsi le relazioni intra familiari interrotte spesso da tempo. Particolarmente delicate le situazioni di arrivo e presa in carico dei ragazzi stranieri che giungono senza supporto famigliare. Per i minori stranieri non accompagnati si presentano esigenze di immediata tutela, di inserimento tempestivo in contesti famigliari o comunitari adeguati, di attivazione di assistenza sanitaria. Molti di loro tra l'altro sono prossimi alla maggiore età e quindi le difficoltà sono anche legate alla possibilità di costruire per loro un progetto di integrazione per poter ottenere la regolarità di soggiorno.

Davanti a questo scenario l'amministrazione ha ritenuto indispensabile attivare il progetto “Ragazzi in terra Straniera”, per rafforzare e potenziare la collaborazione tra le diverse istituzioni che intervengono nel percorso, per semplificare le procedure e attivare buone prassi, e rendere pienamente sinergico il lavoro di tutte quelle realtà associative che operano per sostenere il progetto migratorio di questi ragazzi e delle loro famiglie.

Uno degli obiettivi del Progetto è mettere intorno ad un tavolo i diversi soggetti e le realtà associative e fare in modo che le loro competenze siano svolte in piena sinergia e collaborazione. Il tavolo ha lavorato dal febbraio 2013: sono stati realizzati diversi incontri al fine di individuare le specifiche procedure in materia e definire possibili prassi e soluzioni migliorative condivise per la gestione di accompagnamento delle famiglie richiedenti il ricongiungimento familiare con persone di minore età, ovvero di percorsi d’integrazione di ragazzi stranieri ricongiunti e di minori stranieri non accompagnati. 

Il Protocollo d’Intesa che rappresenta il frutto di questo lavoro è indirizzato pertanto a fornire supporto alle famiglie che si avvicinano al ricongiungimento e a migliorare i servizi di accoglienza per le persone di minore età ricongiunte e minori stranieri non accompagnati e per la messa in rete dei servizi a loro dedicati. Attraverso l’attuazione del Protocollo si consoliderà la sinergia tra gli enti e le istituzioni coinvolte e le altre realtà presenti sul territorio, coerentemente con le competenze stabilite dalla procedura in materia di ricongiungimenti familiari e accesso al sistema scolastico e formativo. Fulcro del raccordo interistituzionale diviene lo SportelloScuola, un servizio comunale già attivo ma potenziato e rafforzato nelle sue competenze grazie al progetto.

Dallo SportelloScuola le famiglie possono ricevere informazioni ed esso è in grado di coordinarsi con gli altri servizi per definire percorsi adeguati alle specifiche esigenze di quel nucleo che affronta il ricongiungimento. Per questo nel Protocollo è specificato che ci si impegna: a svolgere attività di sensibilizzazione ed informazione nei confronti delle associazioni e comunità di immigrati sul tema dei ricongiungimenti; a fornire informazione  alle famiglie sui compiti e funzioni dello SportelloScuola e dei soggetti competenti in materia di ricongiungimento familiare e consegna materiale informativo; a inviare allo SportelloScuola le  famiglie ed il loro nominativo per un contatto tempestivo da parte di tutti i nodi della rete che intercettano famiglie che presentano domande di ricongiungimento; a indirizzare allo SportelloScuola gli stranieri che si presentano ai loro uffici per attivare la procedura di ricongiungimento.

Per sostenere l’integrazione dei giovani stranieri ricongiunti o comunque giunti nel nostro territorio sono state realizzate le seguenti azioni:

Nelle scuole: corsi di formazione linguistica e orientamento specifico nelle scuole per studenti e docenti; corsi per l’insegnamento dell’italiano L2 e della lingua di studio

Nell’extrascuola: attività di socializzazione; laboratori extrascolastici; laboratori per la rielaborazione del distacco; corsi di lingua italiana seconda; orientamento alle attività sportive; una postazione skype specifica per i contatti con le famiglie di origine (presso Centro Giovani Esprit).

Per le famiglie straniere: iniziative di Genitorialità transnazionale; gruppi per scambi linguistici e narrativi; corsi di lingua per le mamme; attivazione di facilitatori sociali; organizzazione di  incontri di scambio e confronto sulle esperienze e i vissuti delle famiglie che hanno già attraversato l’esperienza del ricongiungimento dei figli e quelle neo ricongiunte.