Ecosistema urbano: Parma terza fra le città di medie dimensioni e entra nelle top 11 a livello assoluto
Parma si piazza al terzo posto alle spalle di Trento e Bolzano.
La città di Parma è medaglia di bronzo nella classifica dell’ecosistema urbano stilata da Legambiente, presentata questa mattina in un convegno a Palazzo d’Accursio, sede del Comune di Bologna, dove Parma era rappresentata dagli assessori Michele Alinovi (Urbanistica e lavori pubblici) e Gabriele Folli (Mobilità e ambiente).
Gabriele Folli ha ricevuto il simbolico riconoscimento (una pergamena e un volume)dalle mani del Presidente Nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.
L’ottima performance della città ducale si deve ad alcuni fattori specifici: il buon andamento nei settori di mobilità ed energia e la media di superamento dei limiti di concentrazione dell’ozono (tipico elemento inquinante del periodo estivo) che ha sforato solo per 47 giorni contro gli 85 dell’anno precedente, in controtendenza rispetto al livello nazionale.
Significativo il fatto che Parma si piazza al terzo posto fra le città al di sotto dei 200.000 abitanti, alle spalle di Trento e Bolzano, cha però hanno confermato il primato già acquisito nell’anno precedente.
Rilevante anche il fatto che il 64,17% di Parma si inserisce nel novero delle 11 città in totale (fra le grandi solo Venezia, fra le medie, oltre le prime tre anche Perugia, La Spezia e Reggio Emilia, fra le piccole solo Belluno, Verbania, Nuoro e Pordenone) che hanno superato la soglia del 60% rispetto al totale dei parametri misurati dall’indagine.
Segno questo –purtroppo – che la situazione complessiva delle città italiane – come è stato detto nel convegno – è tutt’altro che lusinghiera: l’inquinamento atmosferico resta a livello di emergenza, cresce il superamento dei limiti dell’ozono, un terzo dell’acqua messa in rete viene dispersa, la raccolta differenziata è ferma al 39% e prosegue il declino del trasporto pubblico che continua a perdere passeggeri rispetto alle auto private.
Come si è detto nel convegno, non c’è proprio da stare allegri perché il rapporto che emerge dalla ventesima edizione del rapporto di Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole – 24 Ore descrive un Paese pigro, apatico, che ha smesso di credere e investire nel cambiamento.
Lo studio segnala che la crisi urbana chiede di immaginare con urgenza un altro futuro, ed è quello che Parma sta provando a fare: il futuro chiede di avere il coraggio di abbattere per ricostruire senza ulteriore consumo di suolo, di rigenerare i quartieri recuperando edifici esistenti, di mettere a disposizione case in affitto a prezzi accessibili, di preservare il verde, di pensare a un nuovo modo di usare le risorse e l’energia e di riorganizzare la mobilità.
Tutti temi, questi, che stanno alla base delle prospettive di sviluppo per Parma individuate dall’Amministrazione e che dovranno trovare conferme di programmazione e operatività nelle politiche urbanistiche.