Workout Pasubio, la comunità progetta
Quattro giornate di studio per disegnare il futuro dell’ex Manzini.
Via Palermo 6, Padiglione Ex Manzini: dagli anni cinquanta era una fabbrica per impianti alimentari. Dopo la chiusura i capannoni sono rimasti per un certo periodo abbandonati al loro destino, quindi gli uffici sono stati utilizzati per un certo periodo da servizi dell’Unità Sanitaria Locale e successivamente, fino ad una decina di anni fa, hanno ospitato la collezione del CSAC, prima della sua definitiva destinazione alla Certosa di Paradigna.
Da anni, quello che tutti i parmigiani over 50 ricordano come l’ex Manzini è diventato un buco nero nel cuore del quartiere San Leonardo, in attesa di essere rigenerato nell’ambito dell’operazione del comparto Pasubio.
Ora sembra arrivare un punto di svolta: ci sono risorse previste per la riqualificazione e si promuove una “progettazione partecipata” per fare un contenitore socio culturale vivo e condiviso.
L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa sul posto dagli assessori Michele Alinovi (Lavori pubblici) e Laura Maria Ferraris (cultura), insieme ad Alessandro Tassi Carboni, presidente dell’Ordine degli Architetti, che ha promosso “Workout Pasubio - Quale potrà essere il futuro dell’ex Manzini in via Palermo 6 a Parma”, in accordo con il Comune e la Fondazione degli Architetti di Parma e Piacenza (rappresentata dal Presidente Pierluigi Bontempi), insieme a diverse associazioni che hanno dato la loro adesione.
“Abbiamo dato vita ad un processo partecipativo rivolto agli addetti ai lavori ma anche ai cittadini – ha detto l’assessore Michele Alinovi - per fare in modo che questo luogo abbandonato possa tornare a vivere in una zona da rianimare e rigenerare. E’ questo il senso delle quattro giornate di incontri e riflessioni previste per la settimana prossima, con le quali intendiamo progettare la realizzazione di un centro socio-culturale aggregativo improntato alla socialità, traendo ispirazione anche dall’operazione fatta con le “Reggiane” a Reggio Emilia: per tradurlo in pratica contiamo di investire oltre 4 milioni di euro, di cui 2 dovuti dalla Regione e 2,3 tramite il piano triennale degli investimenti del Comune”
“Oggi è necessario avviare una strategia di progetto per la città – ha affermato Alessandro Tassi Carboni – e le ex fabbriche sono un patrimonio importante. In quattro giorni discuteremo del destino di questo fabbricato, parleremo di lavoro, cultura, socialità, con l’auspicio che farlo sul posto ispiri proposte e soluzioni. Al tavolo dei 4 seminari interdisciplinari fra giovedì e sabato ci saranno 125 persone già iscritte. Alla fine – ha concluso il presidente dell’Ordine degli Architetti – lasceremo anche un giardino permanente nell’area adiacente all’ex opificio, che consegneremo alle cure dei cittadini”.
“E’ questo uno dei rari casi – ha tenuto a precisare l’assessore Laura Maria Ferraris, che ha organizzato una manifestazione collaterale al convegno – in cui la cultura sarà un elemento vitale che inciderà sul processo decisionale”.
Un progetto dal basso per la città
Sono oltre venti tra aziende e associazioni e più di cento i cittadini che hanno aderito all’iniziativa e si confronteranno all’interno del wor¬kshop in programma da mercoledì 19 novembre presso il padiglione Nervi, ex Manzini, un tempo cuore pulsante del quartiere San Leonardo a Parma.
Il bando, pubblicato qualche settimana fa’, prevedeva 72 posti disponibili, ma vista la grande partecipazione popolare, si è deciso di estendere la possibilità a tutti quelli che ne hanno fatto richiesta entro il termine fissato al 10 novembre (125 persone provenienti da tutta Italia).
Il progetto, promosso dall’Ordine degli Architetti di Parma con l’adesione formale e la co-organizzazione del Comune di Parma e della Fondazione Architetti di Parma e Piacenza si inserisce all’interno del ciclo “Abitare la città dimenticata” e rappresenta il sesto atto di un percorso culturale intrapreso quasi tre anni fa, nel tentativo ’svegliare’ la città sul tema della riqualificazione/riuso dei complessi architet¬tonici dismessi e di portare alla luce brani di città abbandonati e nodali nella struttura urbana e sociale della città stessa.
Le modalità di questo nuovo progetto saranno quelle di un processo partecipativo con la formula dell’Open Space Technology (OST), un evento partecipativo che agevola la circolazione di informazioni, conoscenze ed esperienze all’interno di gruppi eterogenei di molte persone.
Il “workout” sarà condotto dai promotori unitamente ad Associazione Culturale Pensare per Fare, Officina di Coworking On/Off, Gruppo Scuola Parma, Comunità Senegale¬se di Parma e Parma per gli Altri, che sono stati i primi ad aderire al processo partecipativo.
Nei quattro giorni di seminari e di laboratori, i partecipanti saranno chiamati a riflettere sul futuro dell’edificio e del comparto a partire dalla destinazione a polo socio-culturale del luogo predeterminata dal Comune.
Nell’Open Space Technology si parlerà di come rendere l’area accessibile al pubblico, definendo con i partecipanti che interverranno, i con¬tenuti funzionali e gestionali necessari a restituire all’edificio, oggetto della futura riqualificazione, quell’importante ruolo di fulcro identita¬rio nel tessuto urbano e sociale, quale fu il “Padiglione Nervi” ai tempi in cui ospitava le Officine meccaniche Manzini e più recentemente lo CSAC. Potranno intervenire all’evento tutti gli interessati a compiere un’esperienza di progettazione partecipata indirizzata alla gestione e valorizzazione dell’edificio e di conseguenza dell’area: associazioni, gruppi di cittadini, scuole ed istituzioni culturali, operatori economici e turistici, esponenti del mondo scolastico e universitario, associazioni di categoria, professionisti, artisti, creativi, tecnici.
“Chiunque, non solo gli addetti ai lavori, può venirci a trovare per capire come funziona concretamente un processo di progettazione parte¬cipata” - commenta Alessandro Tassi Carboni- “Per comprendere meglio, invece, gli spazi dell’EX CSAC, da lungo tempo abbandonati a se stessi, tutta la città è invitata alla passeggiata conoscitiva prevista domenica 16 novembre alle 10”.
I gruppi di lavoro saranno chiamati a delineare le maglie di una riqualificazione urbana, che a partire dall’edificio costituirà il motore di meccanismi di rigenerazione più ampi e virtuosi negli ambiti della socialità, della cultura, del lavoro e della formazione. Sarà un vero e proprio progetto di azioni, che a partire dall’analisi degli obiettivi e delle criticità, si formalizzerà in un documento che l’Ammini¬strazione Comunale porrà a base del futuro intervento di riqualificazione dell’area.
Attorno al workshop graviteranno momenti di incontro, esplorazione dei luoghi, socialità, spettacolo, per valorizzare le potenzialità del luogo e disvelarne la bellezza nascosta a tutti i cittadini.