CULTURA / 15.10.16

Tempio della Duchessa tra Reale e Virtuale

Apre al pubblico la mostra “Nel Tempio della Duchessa tra Reale e Virtuale. Maria Luigia, San Ludovico e gli artisti parmensi”, visitabile fino al 27 novembre in Galleria San Ludovico.

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In occasione dei 200 anni dall’arrivo della “Duchessa più amata dai Parmigiani”, la città di Parma propone una variegata offerta culturale dedicata ad approfondire l’età dei ducati parmensi e a valorizzare il territorio: 16 mostre, 16 luoghi e 16 temi, per un anno di eventi nel nome di Maria Luigia d’Asburgo.

Proprio con questo spirito di riscoperta e rievocazione contemporanea dell’innegabile influenza storica, artistica e culturale della Duchessa, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, grazie ai prestiti della Galleria Nazionale di Parma e della Diocesi di Parma e ai numerosi partner pubblici e privati, organizza e promuove la mostra “Nel tempio della Duchessa tra reale e virtuale. Maria Luigia, San Ludovico e gli artisti parmensi” tra le esposizioni pensate in occasione del Progetto Maria Luigia 16.

“Questa esposizione – ha esordito l'assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris nel momento dell'inaugurazione – è frutto di una ricerca filologica per valorizzare il patrimonio della nostra città, inserendo una significativa nota di innovazione. In particolare, come Amministrazione, abbiamo voluto restituire ad una dimensione pubblica alcune opere d'arte precedentemente collocate all'interno del Palazzo Municipale, la bellezza delle quali ora, come è giusto che sia, è a disposizione dei cittadini tutti”.

E' stato il curatore della mostra Alessandro Malinverni a spiegare nel dettaglio la genesi dell'esposizione e i suoi contenuti, ricordando infine Gianfranco Fiaccadori, storico insigne, autore di molte ricerche e saggi anche sull'epoca luigina. 

Carlo Mambriani, delegato dell'Università per il progetto Maria Luigia ha sottolineato il significativo ruolo dell'Ateneo “soprattutto in termini di consulenza per ricostruire e ricreare un luogo, come San Ludovico, che ora ha sembianze e caratteristiche diverse, interagendo con le nuove applicazioni multimediali a disposizione”.

Soddisfazione è stata espressa anche da Antonio Scuderi di ARtGlass® , che ha evidenziato come i progetti di tecnologia semplice applicati possano essere strumento di avvicinamento e nuova conoscenza dell'arte e del territorio per le persone.

A concludere il momento dell'inaugurazione è intervenuto il sindaco Federico Pizzarotti, elogiando l'esposizione come un'occasione di scambio tra arte tradizionale e innovativa. “Dobbiamo essere – ha detto il Sindaco – i primi promotori delle bellezze della nostra città. Intorno al progetto Maria Luigia tante realtà hanno fatto squadra e di questo abbiamo bisogno per ricordarci da dove veniamo e dove stiamo andando”.

Obiettivo dell'esposizione è quello di rievocare l’antico assetto della cappella ducale di San Ludovico, riconsacrata nel 1817 proprio per volere della stessa Maria Luigia, che lì fece trasferire una tela realizzata appositamente e ne commissionò numerose altre dando inizio così al suo mecenatismo.

Inoltre, sarà possibile ammirare per la prima volta i dipinti appena restaurati a cura del Comune di Parma, Cristo crocifisso di Giocondo Viglioli e La Vergine addolorata di Bernardino Riccardi, e l'antico assetto della Chiesa attraverso una sua ricostruzione virtuale, utilizzando l’innovativa tecnologia ARtGlass® che, grazie a visori di ultima generazione, rende possibile la fruizione di beni culturali attraverso la Realtà Aumentata. 

ARtGlass®, società monzese appartenente al Gruppo Capitale Cultura, è stata la prima al mondo a introdurre nei siti culturali l’esperienza delle video-guide indossabili su occhiali multimediali. I visitatori della mostra, indossando gli smartglass, potranno così entrare nel mondo di Maria Luigia.

A tutti i presenti - spiega il curatore, Alessandro Malinverni, Conservatore del Museo Gazzola di Piacenza e collaboratore del Comune di Parma per le raccolte della Pinacoteca Stuard - sarà possibile rivivere la maestosità della Cappella, immergersi nella quotidianità delle persone che frequentavano la chiesa nel primo Ottocento osservandole pregare e chiacchierare, scoprire le vicende delle opere presenti riportate al loro assetto originale e, perché no, grazie a una tecnologia di grande impatto, incontrare la Duchessa in persona.

Questa rassegna, la prima esclusivamente dedicata all’arte sacra parmense in età luigina, rappresenterà inoltre per il pubblico un’importante occasione di approfondimento sul ruolo della committenza pubblica e sul mecenatismo luigino in campo artistico, oltre a valorizzare tanto il luogo espositivo quanto il patrimonio municipale: ben tre importanti dipinti già nella chiesa e lo stesso spazio espositivo appartengono infatti al Comune di Parma. Inoltre, essa si pone in continuità con quelle dedicate nel 2013 a Niccolò Bettoli e al Teatro Regio, realizzata in collaborazione con Parma Urban Center, nonché quelle organizzate nel 2016 dall’Accademia di Belle Arti e dalla Fondazione Cariparma.

Tradizione e innovazione sono collegate da un ponte tra passato e presente che sta percorrendo  tutto il 2016 dedicato a Maria Luigia; ma mai così tangibilmente come per questa esposizione arrivano a fondersi l’una con l’altra fino a comporre un’unica intensa esperienza reale e virtuale. 

La Cappella Ducale di San Ludovico:

Chiusa al culto nel 1806, la Cappella Ducale di San Paolo venne riaperta al pubblico e riconsacrata il 28 ottobre 1817, per volere di Maria Luigia, con la nuova intitolazione al santo di cui portava il nome, San Ludovico (San Luigi dei Francesi). La Duchessa vi fece trasferire tele realizzate nel passato, come San Ludovico che dona al Beato Bartolomeo di Breganze una porzione della Santa Croce di Giuseppe Peroni (oggi nel Palazzo Vescovile), e ne commissionò poi numerose altre, facendo del tempio una sorta di galleria dei migliori pittori parmensi.

Numerosi furono infatti gli artisti locali coinvolti in questo cantiere, che implicò anche una ristrutturazione del tempio affidata a Niccolò Bettoli: Giovanni Riccò, Giovanni Gaibazzi, Giocondo Vignoli, Francesco Pescatori, Bernardino Riccardi, oltre ad artigiani e maestranze diverse che si occuparono degli stucchi, degli arredi, dei paramenti, dell’organo (quest’ultimo commissionato ai fratelli Serassi di Bergamo).

L’importanza della chiesa e del suo cantiere, tra i primissimi atti mecenatistici di Maria Luigia, è attestata dalla litografia Veduta dell’interno della cappella di San Lodovico nel volume celebrativo Monumenti e munificenze di Maria Luigia d’Austria (1845), nonché dalle guide artistiche coeve.

Per maggiori informazioni su tutti gli eventi del progetto Maria Luigia 2016: http://marialuigia2016.it/