PARI OPPORTUNITA E DIRITTI / 04.04.18

Tra emancipazione e libertà

La biblioteca delle donne di Parma e i femminismi degli anni Settanta. 

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“Tra emancipazione e libertà: la biblioteca delle donne di Parma e i femminismi degli anni Settanta” .

Proseguono gli incontri inseriti nel calendario “Parma celebra tutte le donne” promossi dall’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Parma.

Ieri, all’auditorium Casa Matteo Bagnaresi, un racconto alla città, organizzato dal Centro Studi Movimenti, dell’importante esperienza parmense della Biblioteca delle donne, creata in via XX settembre nel 1979 da un gruppo di femministe, dopo la separazione dai gruppi extraparlamentari o dai partiti politici in cui avevano militato e con alle spalle anni di autocoscienza su corpo, sessualità e relazioni fra i sessi.

Fino al 1998, per vent’anni, la Biblioteca è rimasto uno spazio separato, in cui le donne hanno potuto essere libere di confrontarsi e raccontarsi lontano da logiche maschili e patriarcali e in virtù di nuove pratiche (come ad esempio il “partire da sé” o il primato della relazione fra donne) per dare corpo a un pensiero che, dopo millenni di subalternità, è entrato con forza sulla scena pubblica in ragione della differenza e della libertà femminile e ha profondamente cambiato la nostra società.

All’incontro, introdotto dall’assessora Nicoletta Paci, da Margherita Becchetti e da Ilaria La Fata, hanno preso parte alcune protagoniste del collettivo femminista parmense Letizia Artoni, Margherita Braga, Liliana Rampello ed Eugenia Tagliaferri.