Commemorazione Charlie Alpha
A trent’anni di distanza, il ricordo delle vittime di Charlie Alpha.
Oggi, davanti al cippo lungo il viale che conduce alla sede del Cral Sanità in via Casati Confalonieri, si è tenuta una breve cerimonia di commemorazione per ricordare le vittime dell’equipaggio Charlie Alpha che 30 anni fa precipitò contro il monte Ventasso durante un volo di soccorso.
Si tratta del pilota Claudio Marchini, del medico anestesista Anna Maria Giorgio e degli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei.
Hanno ricordato le vittime i direttori delle due Aziende sanitarie di Parma, i colleghi e gli amici della Centrale operativa 118 e le principali autorità cittadine, oltre alle delegazioni delle associazioni di volontariato che partecipano ogni giorno alla rete del soccorso provinciale.
In occasione del trentennale dell’incidente in cui hanno perso la vita quattro colleghi addetti al soccorso, la Centrale operativa e l’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma tratteggiano il bilancio dell’attività a testimonianza dell’impegno per il miglioramento della sicurezza, della innovazione tecnologica nelle strategie di soccorso, proprio perché la tragedia del Ventasso seguita a servire come motivazione costante.
L’elisoccorso: attivo a Parma da oltre 30 anni, il servizio di elisoccorso, integrato su base regionale, si avvale di quattro mezzi, di cui tre dislocati presso gli eliporti delle Centrali operative 118 Emilia Ovest (Parma), Emilia Est (Bologna), Romagna (Ravenna). Il quarto, dotato di verricello per il soccorso alpino, è di stanza a Pavullo nel Frignano. L’elisoccorso della Centrale Emilia Ovest effettua servizio anche nelle zone di confine delle province di Mantova, Cremona, Lucca e Massa. Nel caso dell’elisoccorso di Parma si registra un progressivo aumento degli interventi verso le zone di confine della bassa Lombardia, superando i limiti dei confini sulla scorta di un Protocollo d’intesa sottoscritto con le Regioni di confine, in un’ottica di integrazione operativa delle reti degli elisoccorsi regionali.
Nei primi sei mesi del 2020 sono 24 le missioni eseguite oltre confine regionale.
Dallo scorso anno sono state realizzate ulteriori 11 piazzole di atterraggio notturne passando quindi da 23 a 34, comprese quelle degli ospedali di Parma presso il Maggiore (Azienda Ospedaliero-Universitaria), Fidenza presso Vaio e Borgotaro (Azienda Usl), mentre sono 258 in tutta la regione. Grazie alla capillare diffusione di queste piazzole, programmata dalla Regione Emilia-Romagna ed approvata dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Parma, la Centrale Operativa del 118 di via del Taglio può garantire un servizio di soccorso extra-ospedaliero sempre più veloce e qualificato, in grado di raggiungere zone decentrate e di difficile accesso come quelle montane. In questo modo, nella nostra provincia nel 2019 14 sono le chiamate arrivate alla Centrale operativa 118 durante la notte che hanno ricevuto i soccorsi in elicottero anziché in ambulanza, con evidente contrazione dei tempi di attivazione delle cure; 27 nella provincia di Piacenza e 25 in quella di Reggio Emilia per un totale di 66 richieste di soccorso.
L’equipaggio in aria consiste in un medico anestesista-rianimatore e due infermieri, uno dei quali addetto alla comunicazione con la centrale; un controllore del volo segue i continui spostamenti delle coordinate del mezzo da terra, anticipando tutte le informazioni necessarie per un viaggio sicuro e un efficace atterraggio, una ricerca rapida del malato, le prime cure e la ripresa del volo alla volta dell’ospedale più adatto per accoglierlo.
Questa attività, svolta minuto per minuto, pratica un monitoraggio attento e un raccordo vitale con i dipartimenti a elevata specialità con funzione hub regionale, come il Trauma center, la Neurochirurgia, la Cardiologia e la Cardiochirurgia, la Neuroradiologia, il Centro Ustioni e la Terapia intensiva neonatale che trattano patologie in cui il fattore tempo risulta fondamentale. Sono queste le strutture dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma che rappresentano lo scenario imprescindibile per l’efficacia dell’attività di soccorso dell’intero equipaggio; si preparano ad accogliere l’ammalato in modo tempestivo e opportuno per arrivare in tempi rapidi alla prima diagnosi per soccorrere e curare in modo efficace e appropriato